• Pagine204
  • Prezzo18.00
  • Anno2008
  • ISBN 978-88-8273-086-4
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Jean Beaufret

In cammino con Heidegger

A più di trent’anni dalla morte di Martin Heidegger il suo pensiero si trova tuttora esposto a una serie di attacchi a tal punto violenti da minacciare la possibilità di un suo ascolto. Se, infatti, il coinvolgimento a favore del Nazionalsocialismo continua a fornire lo spunto per una campagna di diffamazione a livello planetario, ben più grave risulta il fraintendimento del senso stesso della rivoluzione filosofica inaugurata nel lontano 1927 dalla sua prima opera capitale: Essere e tempo. Sebbene non si possa minimizzare l’errore commesso dal filosofo nel 1933, è necessario soprattutto venire in chiaro della portata di un’opera che ha saputo evidenziare i limiti entro cui si è mossa gran parte della filosofia lungo l’intero corso della sua storia e che, su questa base, è giunta a cogliere nella sua problematicità l’origine dell’età moderna, l’età della scienza e della tecnica.
In questa prospettiva le “conversazioni” di Jean Beaufret che qui pubblichiamo, rappresentano una delle occasioni più limpide per ripercorre il cammino seguito da Heidegger. Già destinatario nel 1946 della celeberrima Lettera sull’umanismo, Beaufret è stato infatti uno dei primi a misurare in tutta la sua ampiezza l’impatto della svolta rappresentata dal pensiero di Heidegger, instaurando con lui un dialogo nel quale la comune esigenza di comprensione trova suggello nell’esercizio del domandare. Divenuto nel corso di un trentennio l’interlocutore privilegiato del filosofo tedesco, Jean Beaufret ha saputo così corrispondere – nel pensiero e nella parola, nei suoi scritti e nel suo insegnamento – al compito oggi più che mai urgente di preparare la possibilità di una comprensione vera, profonda e senza equivoco possibile – se non animata da palese malafede – della filosofia heideggeriana. Questo libro, pubblicato nel 1983 a un anno dalla morte di Beaufret, può a giusto titolo essere considerato uno dei momenti più elevati di quella singolare capacità di ascolto che ha reso possibile la nascita in Francia di una scuola di pensiero capace di mantenere viva la medesima trasparenza e fulmineità del colpo d’occhio del suo maestro.

Jean Beaufret (1907-1982), destinatario nel 1946 della Lettera sull’umanismo di Martin Heidegger e suo interlocutore privilegiato, è una delle figure di maggior rilievo della fenomenologia europea. Professore di filosofia all’École normale supérieure di Saint-Cloud e nella khâgne dei licei Henry IV e Condorcet di Parigi, si considerava un semplice «pedagogo». Il suo insegnamento ha giocato un ruolo essenziale nella formazione di numerose generazioni di studenti in Francia. Tra le sue opere ricordiamo, in particolare, i quattro volumi del Dialogue avec Heidegger (1973-1985), che può essere considerato il frutto più maturo di un’intesa durata trent’anni.