• Pagine236
  • Prezzo15.00
  • Anno2003
  • ISBN978-88-8273-051-2
  • Noteesaurito

Pierangelo Dacrema

La morte del denaro Una rivoluzione possibile

Che al centro dell’economia vi sia il denaro sembra uno di quegli assiomi che rientrano nel novero delle ovvietà, così come il fatto che il denaro è elemento imprescindibile della nostra vita quotidiana. Ma la storia ci ha insegnato che là dove l’uomo ravvisa un’ovvietà spesso si nasconde la cristallizzazione di un errore, al quale la consuetudine, la pigrizia e le convenzioni hanno conferito statuto di verità. Finché non arriva qualcosa – quasi sempre un libro – che di colpo strappa il velo, manda in pezzi le certezze acquisite, rendendo ad un tratto pensabile l’impensabile.
Accade così che un economista di vaglia, sovvertendo i sacri fondamenti della sua scienza, osa pronunciare l’eresia suprema: il denaro è uno strumento antiquato, e come tale va abbandonato. Ma non si pensi a una provocazione irriverente, a un paradosso stuzzicante: l’acuminata riflessione di Pierangelo Dacrema perviene a scenari di sorprendente concretezza.
Il denaro, oggetto oscuro e ingovernabile, meta e ossessione degli sfruttati non meno che degli sfruttatori, può essere abolito. Non è utopistica questa grande e pacifica rivoluzione, che dia origine a un’economia nuova e più brillante, un’economia che non spenda energie preziose in una maniacale contabilizzazione di ogni aspetto della ricchezza, un’economia atta a soddisfare i bisogni di tutto il pianeta e non solo di una sua frazione, e a dare contenuto sostanziale a espressioni abusate come «mercato» e «democrazia economica». Un’economia finalmente fusa e confusa con il resto della vita.

Pierangelo Dacrema, già professore nelle Università di Siena, Bergamo, Cattolica e Bocconi di Milano, è attualmente ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari all’Università della Calabria.
Autore di numerosi saggi, ha svolto anche attività di operatore del mercato finanziario. Dal 1994 si dedica esclusivamente all’attività accademica.

 

  • 30 Dicembre 2003 Il Sole 24 ore pdf